Quando la bara entrò in curva : la storia di "Iguana" il tifoso del Deportivo Cucuta

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Categoria: Focus & Approfondimenti
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Quante volte vedendo la foto della bara nella curva dei colombiani del Deportivo Cucuta vi sarete chiesti come sia stato possibile farla entrare ? Prima di rispondervi a questa domanda vogliamo raccontarvi la storia di Cristopher Alexander, conosciuto da parenti ed amici con il nome di "Iguana".

Cristopher era un "muchaco" di 16 anni e viveva a Libertad, una cittadina della periferia di Cucuta in Colombia, come tutti i ragazzi della sua età amava giocare a calcio ed aveva una passione smisurata per il Deportivo Cucuta. Nella notte del 25 Marzo 2011, un gruppo di tre sicari spara e ammazza Cristopher in un campetto di calcetto facendo sprofondare in un mare di dolore l'intero quartiere dove viveva. 

Il giorno dopo nel quartiere di "Iguana" si stava ragionando su come reagire alla sua morte, alcuni volevano una vera vendetta a suon di proiettili ma fortunatamente decisero che altra violenza sarebbe stata inutile e non avrebbe riportato in vita il loro amico, cosi pensarono inizialmente di portare il loro sfortunato amico nella piazza antistante lo stadio per ricevere l'ultimo saluto da parte dei tifosi del Deportivo Cucuta ma poco dopo decisero che "Iguana" meritasse di entrare per l'ultima volta in quella che da sempre considerava la sua casa, cioè la la curva dello stadio "General Santander" cosi con il consenso della famiglia prelevarono il corpo dalla camera ardente, lo misero in una bara con sopra la bandiera rossonera del Cucuta e si avviarono alla volta dello stadio.

Nel momento in cui la bara saliva i gradoni la rezione comune a tutti i presenti allo stadio fu di totale stupore, alcuni addiruttura pensavano di avere allucinazioni, non si era mai vista una bara essere trasportata indisturbatamente in uno stadio.

Quel giorno il Deportivo Cucuta affrontava l'Envigado e stava anche perdende per uno a zero quando la bara fece il suo ingresso in curva, ma del risultato ai tifosi del Deportivo non importava, quello che contava era essere riusciti a riportare "Iguana" in curva per sostenere per l'ultima volta la propria squadra del cuore.

Questo gesto provocò reazioni contrastanti nell'opinione pubblica, c'era chi lo considerò un gesto d'amore verso un amico ed un fratello scomparso e chi invece si indignò con la polizia ed i controlli per aver fatto entrare una bara in uno stadio.

Il colonnello Alvaro Pico, comandante della Polizia Municipale della città di Cucuta, affermò che fu un'azione  che sorprese tutti i controlli, prima di allora non era mai successo di fronteggiare una situazione del genere. Da sempre le forze dell'ordine erano abituate a non far entrare tifosi violenti e con precedenti, a non far entrare coltelli e bastoni ma il piano degli amici di Cristopher doveva essere stato studiato alla perfezione altrimenti non sarebbero riusciti ad eludere i controlli.