Campionato 1978/1979 : il Perugia degli "imbattibili"
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La stagione 1978/1979 del campionato di Serie A è sicuramente una delle più importanti di sempre perchè registrò per la prima volta un record di assoluto valore che è stato eguagliato solo due volte rispettivamente dal Milan di Fabio Capello nella stagione 1991/92 e dalla Juventus di Antonio Conte nella stagione 2011/2012.
Stiamo parlando del record firmato ed autografato dal Perugia di Ilario Castagner e del presidentissimo Franco D'Attoma che termina la stagione da imbatutti.
Il vero artefice di quell'impresa fu senza dubbio il presidente Franco D'Attoma che nel 1974 prelevò in Serie B un Perugia vicino al fallimento. D'Attoma rivitalizzò con il suo entusiasmo la piazza umbra e soprattutto le finanze societarie salvando il Perugia dalla retrocessione in Serie C.
Questo fu solo il primo passo che portò il Perugia dove nessuno avrebbe mai osato immaginare, cioè a lottare per lo scudetto.
Scongiurato il fallimento e tenuta la cadetteria, il Perugia nella stagione successiva centrò addirittura la promozione in Serie A con una squadra piena di giovani promesse e con un giovane allenatore di nome Ilario Castagner che riusci a plasmare un gruppo di ragazzi, tra i quali vi erano Pierluigi Frosio e Renato Curi, trasfonrmandoli in una squadra di calcio.
D'Attoma di fatto al primo tentativo riesce a portare la squadra in Serie A e da imprenditore ambizioso qual'era (proprietario di una ditta di abbigliamento che poi dopo qualche anno diventò la Ellesse, all'epoca la più grande realtà di abbigliamento sportivo italiano) decise di non accontentarsi.
La Serie A fu approcciata consolidando il gruppo della promozione arricchito negli anni dagli arrivi di calciatori importanti, come Aldo Agroppi, Walter Novellino e Salvatore Bagni, fondamentali per conquistare tre salvezze tranquille con un ottavo posto nel 1976 e due sesti posti nei due campionati successivi.
La vera svolta si ebbe però alla quarta partecipazione in A nella quale il Perugia di D'Attoma e Castagner firma il record di imbattibilità giocando un gran calcio fatto solo di vittorie e pareggi che regalarono agli umbri 41 punti in classifica, solo tre in meno del Milan di Liedholm che a 44 punti conquistò la vetta ed il tricolore. Quella del Perugia fu anche la difesa meno perforata del campionato con soli 16 reti subite e anche l'attacco con le otto reti di Bagni e le nove realizzazioni di Speggiorin seppe dire la sua mietendo moltissime vittime. Purtroppo alla squadra guidata da Castagner lo scudetto si rivelò solo un sogno che seppur inseguito con audacia e ardore non fu però realizzato.
Nell'estate del 1979 dopo aver sfiorato il sogno scudetto decide di rinforzare la squadra e decide di voler acquistare Paolo Rossi attaccante del Vicenza che aveva appena concluso il campionato al secondo posto della classifica cannonieri, alle spalle del laziale Bruno Giordano. Per poter arrivare a Paolo Rossi D'Attoma convinse il pastificio Ponte di finanziare la squadra in cambio della presenza del marchio sulle maglie ma questo provoca l'ira della Federcalcio la quale multò il Perugia sostenendo che sulle maglie poteva comparire solo il logo dell'azienda che le fabbricava. E D'Attoma che fa? Industriale dell'abbigliamento sportivo, s'inventa la linea "Ponte" e e diventa l'artefice dell'entrata degli sponsor nel mondo del calcio.
Purtroppo per i perugini l'arrivo di Paolo Rossi non portò il tanto desiderato scudetto ma solo un decimo posto che aprì le porte ad un vero periodo nero culminato con il coinvolgimento del Perugia nello scandalo calcio scommesse che costò nella stagione 1980/81 5 punti di penalizzazione che contribuirono alla retrocessione in Serie B.